Un libro di storie. Storie simili ad automobili
che percorrono le strade di una città:
ce ne sono di grandi e di piccole, di nuove e di vecchie. Storie che corrono
parallele per un po’ e poi si separano, storie che si incrociano, che si
superano, che si fermano. Storie che a volte sfrecciano nella notte così veloci
da non riuscirle a vedere, ma solo a intuirne il passaggio.
Sono le storie create dalla macchina di Macedonio
Fernandez, che teorizza il racconto come base della realtà. Il potere della
parola, simile a quello del soffio divino, è uno dei topoi della letteratura
latino-americana (e non solo) che qui innesca una meta-narrazione elevata
all’ennesima potenza, che sfugge però al facile luogo comune del gioco
letterario grazie all’estremo rigore che caratterizza la narrazione.
Dopo Respirazione
artificiale, ancora una bella prova di quel grande scrittore e raffinato intellettuale che è stato Ricardo
Piglia.
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