sabato 26 ottobre 2019

Isaak Babel' – L'armata a cavallo



Notizie dal fronte

Episodi della guerra sovietico-polacca del 1919-21, raccontati da un cronista d'eccezione, il ventiseienne Isaak Babel' aggregato all'armata a cavallo cosacca.
Storie crude, che non coinvolgono personaggi di primo piano e non parlano dell'andamento dei combattimenti ma che sono focalizzate su episodi minori, piccoli drammi privati, su vittime e carnefici senza nome o i cui nomi non hanno alcuna importanza per la Storia.
La voce di Babel' sembra risentire dell'influsso di correnti letterarie diverse, perché se il tratto stilisticamente dominante di questi racconti è il realismo, caratterizzato da una scrittura votata all'esposizione nuda dei fatti per cui i racconti dell'Armata a cavallo ci appaiono come resoconti di stampo quasi giornalistico/autobiografico con il tentativo di caratterizzare i personaggi anche in base al loro lessico, non mancano però momenti in cui questo realismo si scontra con la ricchezza del mondo interiore dell'autore e allora il tono sembra diventare quasi lirico, non lontano da un 'ornamentalismo' che ricorda il Pil'njak de L'anno nudo (senza trascurare certe atmosfere di stampo simbolista che non possono non far pensare a Belyj).
A questi aspetti contraddittori presenti sul piano formale corrisponde un gioco di contrasti che Babel' evidenza anche nei contenuti dei racconti, alternando ironia e violenza, crudeltà e tenerezza, riferendosi alla Rivoluzione in toni volutamente ambigui non arrivando mai a condannarla apertamente senza nemmeno esaltarla, in modo che forse proprio l'ironia risulta essere lo strumento utilizzato da Babel' per minare le fondamenta della costruzione bolscevica.


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