domenica 29 ottobre 2023

Dizionario del linguaggio dei fiori – António Lobo Antunes



Dizionario del linguaggio dei fiori – António Lobo Antunes
(trad. Vittoria Martinetto)
Einaudi editore 1997 – I ed. 1988

Tornare a Lobo Antunes equivale a volgere la prua verso un porto sicuro, a immergersi ancora una volta nella fitta architettura che lo scrittore portoghese ha affinato nel corso della sua lunga produzione letteraria per ascoltare l'ennesima storia fatta di ricordi. Dipinto, sinfonia… è facile finire per scomodare immagini che caratterizzano altre espressioni artistiche quando si decide di parlare di un libro di questo autore, tanto le sue parole sono capaci di scatenare suggestioni che rompono i confini del romanzo per scivolare fuori dalla pagina arrivando fino a schizzare dentro di noi.
Cicogne e caravelle ci accolgono all'interno di un libro nel quale la cronologia è un termine vuoto, perché il tempo non è quello scandito dal ticchettio dell'orologio ma quello che prende forma all'interno della mente, una nuvola di fumo nella quale presente e passato si mescolano per dare forma ai pensieri. Protagonista assoluto è il ricordo, sfumato di nostalgia e compassione: Lobo Antunes punta la macchina da presa su gesti, persone e oggetti per togliere la polvere del tempo passato e con l'autorevolezza del demiurgo resuscita le ombre dall'oblio soffiandovi sopra nuova vita, per ascoltarle parlare e generare quei legami, pensieri, gesti che muovono la lenta ruota della trama.
Dizionario del linguaggio dei fiori è un altro romanzo polifonico, con la trama ridotta a poco più di un pretesto per raccontare tante storie, un fiume con mille affluenti, una cicogna che apre le ali e vola nel cielo terso di Lisbona mentre sotto scorre il tempo, immobile come il Tago e come i treni "minuscoli molto in basso, in lontananza, che partono da chissà dove per nessuna destinazione che è la loro sorte".

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