domenica 2 giugno 2024

David Markson – L'amante di Wittgenstein

 


David Markson – L'amante di Wittgenstein
(trad. Sara Reggiani)
Edizioni Clichy, 2016 – I ed. 1988

La storia di Kate, la protagonista di questo libro, è fatta di un prima, nel quale era moglie e madre, e di un dopo, nel quale vaga sulla terra come ultimo sopravvissuto della specie umana e scrive di sé mescolando ricordi, pensieri e fantasie, forse veri e forse falsi.
Detta così sembrerebbe la trama di un romanzo come tanti del genere fantastico-apocalittico con un piede nello sperimentale, se non fosse che le intenzioni dell'autore guardano in una direzione diversa e molto più ambiziosa: dare una trasposizione letteraria alle proposizioni filosofiche del Tractatus di Wittgenstein, impresa spregiudicata e affascinante che Markson affronta con una scrittura fatta di frasi brevi e ricche di ripetizioni e correzioni, di digressioni, avvenimenti e persone ricordati male o fuori contesto. È un punto di vista parziale, imperfetto, fallace, che non descrive la realtà ma l'idea di Kate/Wittgenstein del mondo che si rivela essere un mondo invivibile: un deserto di solitudine, una cella nella quale ruminare pensieri che si avvitano tragicamente su se stessi con la protagonista intenta a costruire mondi che poi distrugge come una novella Penelope.
In ultima analisi, L'amante di Wittgenstein è anche una riflessione sui limiti del linguaggio come strumento di comunicazione, perché tutte le riflessioni di Kate rimangono chiuse nella sua testa e quindi condannate alla sterilità.

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