Libro importante per gli
amanti del racconto, imprescindibile per gli appassionati della sua
declinazione nordamericana.
Una raccolta del 1919,
fondamentale per la costruzione di quei binari sui quali correranno
Faulkner, Hemingway, Carver e nipotini, paragonabile per importanza
storica (e per certi versi superiore) a Flannery O' Connor, che pure
scrisse qualche decennio dopo.
Una Spoon River dei
vivi, si è scritto a proposito di Winesburg, Ohio, la
fotografia di un'età di passaggio scattata attraverso una serie di
ritratti di personaggi di una cittadina di provincia, con George
Willard, cronista dell'Winesburg Eagle, a fare da trait d'union tra
le varie storie. Sherwood Anderson passeggia tra le vite degli
abitanti di Winesburg con occhio attento e compassionevole
restituendoci un'umanità tragica ed impotente.
Sono persone dai desideri
sopiti, vite nelle quali ad un certo punto qualcosa si è spezzato.
Come il dottor Reefy con le sue palline di carta sulle quali annota i
pensieri (verità che costruisce e poi distrugge), come Elizabeth
Willard, che sogna di affidare al figlio il compito di realizzare
quello che per lei è rimasto inespresso (e che non sa neppure
definire bene cosa sia), come Jessie Bentley, un altro che cerca di
più, che avverte il disagio per i tempi che stanno cambiando e che
reagisce alla sua inadeguatezza con un comportamento da bipolare,
come Alice Hindman, novella Penelope che dapprima attende il ritorno
dell'uomo amato, poi aspetta l'idea del suo uomo ed infine non riesce
ad accettare l'idea di aver sprecato la sua vita, come Seth Richmond,
“il pensieroso”, che sente forte il bisogno di fare qualcosa ma
non sa cosa, come Elmer Cowley che vorrebbe dimostrare di non essere
“grullo”, ma non trova il coraggio di dirlo ed allora scappa, o
come Ray Pearson, il vecchio contadino che di colpo rifiuta la vita
che ha sempre fatto e vorrebbe correre dal giovane amico per
consigliarlo di non sposare la ragazza che ha “inguaiato”, ma poi
non ce la fa, non riesce a dirglielo.
Personaggi descritti con
pennellate sapienti, attraverso descrizioni, ma anche attraverso
gesti e comportamenti che li caratterizzano, persone che vorrebbero
dire o fare qualcosa, ma poi, per un motivo o per l'altro non ci
riescono.
“Volevo scappare da
tutto, - dice Elizabeth Willard - ma al tempo stesso correvo verso
qualcosa.”
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