Un ebook di 37 pagine in uscita a pochi giorni dall'assegnazione del Nobel alla narratrice canadese, contenente un unico racconto e per di più già edito è – ovviamente - un'operazione commerciale. Eppure può essere utile per chi voglia avvicinarsi alla Munro in punta di piedi.
Qui dentro c'è tutto quello che serve per farsi un'idea della più grande scrittrice di racconti vivente: la solita cura nell'uso delle parole, la solita scrittura “precisa” (mi ricorda un po' il Roth degli ultimi tre o quattro romanzi), senza una virgola fuori posto, l'importanza degli oggetti, dei gesti, la psicologia dei personaggi che viene fuori dai loro comportamenti, da quello che fanno, l'attenzione ai dettagli, l'apparente calma nel procedere della trama accompagnata dalla sensazione di qualcosa di incombente, sul punto di accadere da un momento all'altro, la Vita che corre lungo i binari consueti senza sapere che poco più avanti incontrerà il Caso che ne cambierà per sempre la direzione. Un gioiellino, uno tra i tanti di una scrittrice raffinata che amo da tempo.
Unica annotazione: nonostante qui sia più che giustificato, in generale il colpo di scena è un artificio che non mi convince più di tanto (ma questa è una considerazione strettamente personale, io sono un carveriano di rito ortodosso).
Qui dentro c'è tutto quello che serve per farsi un'idea della più grande scrittrice di racconti vivente: la solita cura nell'uso delle parole, la solita scrittura “precisa” (mi ricorda un po' il Roth degli ultimi tre o quattro romanzi), senza una virgola fuori posto, l'importanza degli oggetti, dei gesti, la psicologia dei personaggi che viene fuori dai loro comportamenti, da quello che fanno, l'attenzione ai dettagli, l'apparente calma nel procedere della trama accompagnata dalla sensazione di qualcosa di incombente, sul punto di accadere da un momento all'altro, la Vita che corre lungo i binari consueti senza sapere che poco più avanti incontrerà il Caso che ne cambierà per sempre la direzione. Un gioiellino, uno tra i tanti di una scrittrice raffinata che amo da tempo.
Unica annotazione: nonostante qui sia più che giustificato, in generale il colpo di scena è un artificio che non mi convince più di tanto (ma questa è una considerazione strettamente personale, io sono un carveriano di rito ortodosso).
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