“Non abbiamo bisogno di altri mondi, ma di
specchi.”
Sorprendente romanzo, di
fantascienza nella forma, ma che mescola, psicologia, filosofia, metafisica e gnoseologia.
Solaris è un pianeta ai limiti dell’universo,
con il quale si trovano a fare i conti gli ospiti di una navicella spaziale.
Pianeta un po’ particolare però, perché dotato di vita ma la cui popolazione è rappresentata
da un unico abitante, un oceano che occupa l’intera superficie del corpo celeste
e interagisce gli astronauti dando realtà ai loro fantasmi.
I protagonisti della storia
sono così chiamati ad un doppio confronto: da un lato con un tipo di vita
intelligente diversa dalla nostra, qualcosa che non conosciamo e che travalica
le nostre capacità di comprensione perché vive secondo regole e leggi davanti
alle quali la logica e la scienza sembrano strumenti spuntati, dall'altro
devono confrontarsi con se stessi, con un passato e un vissuto che credevano morto
e sepolto e che ora torna in vita e non può essere eluso.
Solaris
è un
viaggio intorno ai limiti della conoscenza umana, un libro sull'impossibilità
di spiegare tutto e insieme sul bisogno di provare a farlo, un grande romanzo
su quel mediocre impasto di cuore e cervello che è l’uomo e sul suo bagaglio fatto
di poco sapere e tanta sicumera con cui va alla conquista del cosmo.
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