“Viviamo, così
come sogniamo – da soli…”
“In fondo, laggiù che cosa c’era? Gioia, paura,
sofferenza, devozione, coraggio, rabbia – chi lo sa? – ma qualcosa di vero – la
verità spogliata dal velo del tempo.”
“Non potete capire. Come potreste? Con i vostri
solidi pavimenti sotto i piedi, con il sostegno dei vostri cari vicini pronti a
incoraggiarvi o a saltarvi addosso, muovendo passi leggeri tra il macellaio e
il poliziotto, con il sacro terrore di uno scandalo, della forca e del
manicomio – come potete immaginare in quale particolare regione primordiale i
piedi di un uomo privo di vincoli possano condurlo a forza di solitudine – una
solitudine totale, senza neppure un poliziotto – sulla via del silenzio – un
silenzio totale – senza neppure la voce ammonitrice di un vicino premuroso a
sussurrarvi il punto di vista della gente? Sono queste cosette che fanno tutta
la differenza. Quando non ci sono più, non rimane che contare sulla propria
forza innata, sulla propria tendenza alla fedeltà.”
“quella terra selvaggia l’aveva stanato presto e si
era presa su di lui una tremenda vendetta per quella bizzarra invasione. Penso
che gli avesse sussurrato all’orecchio cose di se stesso che lui ignorava, cose
che non era neppure in grado di concepire prima di confrontarsi con quella
grande solitudine – e quel sussurro si era rivelato irresistibilmente
affascinante. Aveva riecheggiato forte dentro di lui perché era vuoto, nel
profondo…”
“Com’è buffa la vita – questa misteriosa
disposizione di una logica spietata per uno scopo tanto futile. Il massimo che
ci si possa aspettare è una certa conoscenza di se stessi – che arriva troppo
tardi – una raccolta di rimpianti inestinguibili.”
[Joseph Conrad: "Cuore di tenebra"]
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