domenica 2 dicembre 2018

Norman Manea – Il ritorno dell'huligano



 Quando l'autobiografia è anche grande letteratura

L'autobiografia di Norman Manea in forma di romanzo. La storia di un esule nel mondo accompagnato da un senso di colpa, prima per non essere partito e poi per averlo fatto. La storia di un ebreo errante perennemente in fuga, dalla dittatura del generale Antonescu prima e da quella di Ceaușescu poi: dallo sradicamento dalla Bucovina per finire in Transnistra durante gli anni dell'infanzia, fino all'espatrio nel 1986 in America, il "Paradiso" dove non manca niente, nemmeno la depressione ("Non manca niente in Paradiso: cibo, vestiario e giornali, materassi, ombrelli, computer, scarpe, mobili, vini, gioielli, fiori, occhiali, dischi, lampadari, candele, lucchetti, catene, cani, uccelli esotici e pesci tropicali. E negozianti, saltimbanchi, poliziotti, parrucchiere, lustrascarpe, contabili, puttane, mendicanti: tutte le fisionomie, le lingue, le età, le altezze e tutti i pesi").
Manea è l'huligano del titolo, termine da intendere non nell'accezione moderna di teppista ma in quella che fa riferimento a un libro di Mihail Sebastian: huligano nel senso di marginale, non allineato al pensiero comune, escluso, "l'altro" per antonomasia.
Un libro che con una scrittura ricca racconta la storia dell'autore e quella della sua famiglia: ricordi, immagini, echi di voci lontane, fotografie dalle quali prova a ricostruire fatti accaduti tanto tempo prima. Non si procede in ordine cronologico, ma per episodi che come tessere vanno a comporre un mosaico nel quale c'è la vita di Manea ma anche la storia della Romania moderna. L'infanzia, la fascinazione del comunismo, la menzogna come rifugio e poi il risveglio dall'illusione, la scelta della facoltà di Ingegneria, la malattia dello scrivere, il rapporto con la madre… un racconto nel quale vita e letteratura si intrecciano e si confondono, perché per Manea la letteratura è vita.
La lingua rimane l'unico punto fermo, il suo rifugio, la vera Patria dell'autore, quella che definisce "la casa della lumaca", l'elemento in grado di conferirgli quella coerenza e quella di identità che niente e nessuno possono portargli via.
Lettura interessante di un autore che merita un ulteriore approfondimento.

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