Holden
2.0 (e non solo)
Romanzo stranissimo, complesso e
sorprendente, Amnesia è un viaggio ai
confini del postmoderno, alla ricerca di nuova linfa per l'albero della narrativa.
Una trama ricchissima e ingarbugliata che fin da subito si suddivide in
sottotrame che si alternano procedendo in parallelo con ritmo incalzante,
facendosi strada tra citazionismo, metaletteratura, metafore, sogni, narrazione
per immagini e chissà quant'altro, per poi tornare al punto di partenza.
Un uomo entra nell'ufficio di un
archivista della biblioteca e inizia a raccontare la sua storia, da qui tutto
prende le mosse, in un crescendo ipnotico che finisce per attrarre il lettore
dentro alle pagine del libro. È una frase di Freud, "la mente è come una
città", l'idea forte sulla quale è costruita l'architettura dell'opera, una
città fatta di vie che corrono parallele, si incrociano, si uniscono e poi si
separano, ma anche di stradine, vicoli ciechi, edifici che con il tempo si
modificano, si accrescono mantenendo sempre memoria degli strati precedenti, di
com'erano un tempo. "Se vi dimenticherete della vostra storia, la casa
crollerà su se stessa, vittima delle sue stesse impossibili fondamenta. Ma
quando una casa crolla qualcosa fa sì che i ricordi vengano trascinati nella
terra. Quando la casa non ci sarà più, ci disse, sarete in grado di leggere la
sua storia dalle rovine". Un libro sull'importanza della memoria, dunque.
E sui rischi collegati ad una sua perdita. "Trovare la storia e
raccontarla,"- dice il protagonista - "raccontarla bene e ricordarla,
così da non essere costretti a ritornare, strisciando nella gola",
intendendo per gola ciò che è fuori dalla città, il limbo, il regno degli
istinti, dell'irrazionale, di ciò che non ha strutturazione logica. La memoria
che permette di non fermarsi all'impressione del momento ma di vedere le cose
nel loro complesso, in un arco di tempo sufficiente a ragionare in maniera
lucida, senza lasciarsi influenzare dalle passioni.
Difficile, almeno per me,
afferrare tutti i mille fili di questo libro: Amnesia è anche un romanzo di formazione (seppur molto sui
generis), una riflessione sui rapporti all'interno della famiglia e sui
rapporti in generale, sullo sviluppo della personalità, sul linguaggio, sulla
dicotomia ragione/sentimento, sul tempo… Amnesia
è una lettura interessante e stimolante, da far sedimentare e poi riprendere più
avanti perché si tratta di un libro che necessiterà di riletture.
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