domenica 28 aprile 2019

Emanuele Trevi – Sogni e favole: un apprendistato



Come un sasso nell'acqua

Questo libro mi ha fatto subito pensare all'immagine del sasso che da bambini gettavamo nell'acqua e a come osservavamo affascinati le onde concentriche che generava la sua caduta.
Un andamento a spirale che si nota già a partire dalla scrittura, che non è quello che sembra, nel senso che il libro parte come un romanzo, ma un romanzo "ibrido", che si allarga man mano verso altri generi letterari, come il saggio e l'(auto)biografia.
Ma è un sonetto del Metastasio il nucleo forte, il "sasso" che da il là alla formazione dei cerchi nell'acqua: si tratta di versi che fanno riferimento a come l'immedesimazione dell'autore sul suo mondo interiore generi in lui emozioni vere e che si espandono in anelli sempre più ampi coinvolgendo non solo lo scrittore ma anche il lettore e i suoi sentimenti, in una carrellata che collega Metastasio, Puskin, James, Kafka e Pessoa.
Quelle di Trevi sono riflessioni che partono dalla solitudine dell'uomo e si allargano al suo bisogno di finzione, di qualcosa che lo aiuti a sopportare la realtà, anzi a crearne un "credibile surrogato". C'è necessità di storie – dice l'autore – di una narrazione in cui credere, di indossare maschere che sappiamo essere una menzogna ma che pure ci servono a vivere, a conferirci un'identità, perché "dietro questa apparente infinità di maschere c'è un vuoto uniforme, uno smarrimento universale, nessuno si orienta, nessuno se la cava veramente".
La narrazione, la poesia, la pittura, la fotografia (il ritratto) rappresentano così altrettante finzioni, ma necessarie, perché è solo attraverso l'Arte che l'uomo può aspirare al passaggio dal particolare all'universale, all'assoluto, "quella porzione irriducibile di vita concreta che si sottrae ad ogni forma di genericità, che vale solo per chi la vive, e che fa di ogni essere umano il primo e l'ultimo della sua specie, senza colleghi, senza fratelli, senza nessuno dietro cui ritirarsi al momento decisivo, quello in cui tutte le regole si dissolvono nell'eccezione che sei tu, solo tu."
Si torna così al punto di partenza, alla solitudine dell'uomo, che chiude l'ennesimo cerchio di un viaggio colto e ricco di spunti di riflessione.

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