Nel 2000 un allora sconosciuto José
Luís Peixoto pubblicava a sue spese questo libriccino, Morreste-me (Mi sei morto), un'elegia in memoria del padre appena
scomparso.
L'impossibilità di accettare una
perdita così grande, di vedere la vita continuare a scorrere intorno a sé e
insieme l'orgoglio di volersi dimostrare all'altezza delle aspettative del
padre. Il richiamo alla terra (crudele), il contrasto di luce/buio, vita/morte,
movimento/staticità.
Un libro delicato e violento, una
scrittura fatta di frasi brevi e ricca di reiterazioni, che porta la prosa al
limite con la poesia. La parola per Peixoto riveste (anche) un ruolo
consolatorio, tocca cose e momenti della vita familiare dello scrittore e così
facendo le richiama in vita, in maniera simile a quanto accade nei romanzi di
Lobo Antunes.
Scrittore da seguire con
attenzione.
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