sabato 25 luglio 2020

Come tanti cavalli – Luiz Ruffato



Romanzo di una tra le voci più interessanti della narrativa brasiliana contemporanea, già premio Machado de Assis 2001, Come tanti cavalli è un testo sperimentale con il quale Ruffato immagina un giorno qualunque nella vita della metropoli di San Paolo.
Lo fa attraverso sessantanove micro-storie non collegate tra loro, che alternano grassetto e corsivo al carattere normale, cambiando a volte anche il font di scrittura e raccontano altrettanti episodi della quotidianità inframezzati da volantini, elenchi, annunci di incontri, lettere, un certificato di battesimo…
Ruffato si propone di fotografare la realtà e la sua abilità consiste nel riuscire a rappresentarla in maniera fedele e attraverso una scrittura sicura e capace, modificando lo stile in base al personaggio a cui deve dar voce e interrompendo il parlato con i pensieri che vi si sovrappongono per cercare di essere il più aderente possibile a quello che accade nella vita vera.
Con un meccanismo per certi versi simile alle Acqueforti di Buenos Aires di Roberto Arlt, l'autore realizza un collage di frammenti che rappresentano il tessuto sociale quanto mai eterogeneo di una città dominata da violenza, degrado e confusione. Gli uomini e le donne raccontati da Ruffato sono persone senza morale e senza prospettive e per la maggior parte di loro la sopravvivenza giornaliera sembra essere l'unica preoccupazione. L'etica è una parola vuota, o perché subordinata al soddisfacimento dei bisogni primari (ed è il caso dei più poveri) o perché già da tempo sacrificata sull'altare del dio denaro (ed è il caso dei ricchi).
Pregi e difetti del libro sembrano connaturati alla forma stessa dei micro-racconti che "arrivano" con facilità al lettore ma scivolano via altrettanto rapidamente per l'impossibilità di approfondire i caratteri dei protagonisti. Risulta comunque perfettamente centrato l'obiettivo di Ruffato di realizzare un ritratto fedele di San Paolo da dentro.

Nessun commento: