domenica 30 maggio 2021

Il pozzo – Regina Ezera



Una trama sottile, la storia di un amore irrealizzato, per un libro dove quello che conta non è tanto il racconto delle vite ordinaria dei protagonisti quanto le atmosfere, i dettagli, il non detto o meglio quello che è detto sotto metafora e attraverso descrizioni, grazie ad una prosa altamente evocativa con ogni parola che risulta magicamente al suo posto.
I personaggi sono perfettamente caratterizzati attraverso il linguaggio e i comportamenti, sia quando essi si aprono agli altri (notevole è la descrizioni dei bambini, del loro mondo e della loro innocenza), sia quando non riescono a farlo e tornano a chiudersi nel loro guscio. La storia, per come è congegnata, potrebbe scivolare facilmente lungo il piano inclinato del sentimentale ma Ezera la conduce con mano sicura fuori dalle secche del romanticismo virando verso il romanzo psicologico. Il pozzo è un libro sull'impossibilità dei personaggi di uscire dalla solitudine delle loro vite; l'incontro del protagonisti è avvenuto troppo tardi, il passato li imprigiona allungando la sua ombra sul presente condizionandolo e rendendo impossibile anche la sola idea di serenità. La felicità è una sirena che prova a chiamarli e a sedurli dall'altro lato della riva con il suo canto suadente ma la realtà è una catena troppo forte da spezzare.
"Nuotava senza vedere o sentire nulla, in un paesaggio fatato, irreale. Quel mondo lontano e misterioso, nascosto dalla nebbia, l’attirava con un’illusione d’infinito e lei vi nuotava incontro, nuotava e nuotava senza provare stanchezza, l’acqua compatta e pesante la sosteneva e scivolava sotto di lei come un tapis roulant. Ma girandosi indietro vide emergere di nuovo la riva scura, massiccia e familiare, che la teneva legata a sé come con un filo di seta grigia, e lei obbediente ritornò"

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