domenica 17 febbraio 2013

Sofia si veste sempre di nero



Dieci racconti che tratteggiano la figura di Sofia, ragazza “difficile”, indipendente come un gatto, che sfugge per tutto il libro, più brava a troncare rapporti che a costruirli. 
I più ispirati mi sono sembrati i primi, quelli dove Sofia è prima bambina e poi ragazza, nei quali Cognetti mostra una buona confidenza con il complicato universo degli adolescenti, i successivi invece mostrano un po' la corda, sarà perché la trama sembra già vista troppe volte (famiglia borghese, madre casalinga e depressa, padre ingegnere all'Alfa Romeo, amante-munito, zia contestatrice e rivoluzionaria...), sarà perché dovendosi incastrare obbligatoriamente in un mosaico finiscono per perdere in spontaneità e risultano abbastanza prevedibili.
In conclusione: avevo grandi aspettative per questo libro che sono state  confermate solo parzialmente. Peccato, perché seguo il blog di Cognetti e perché il racconto come genere letterario sembra aver perso parecchio smalto, almeno in Italia, ed avrebbe bisogno di qualcuno in grado di ridargli un po' di vigore. 

sabato 9 febbraio 2013

Nemesi



Ultimo romanzo di Phil Roth e passo d'addio di gran classe.
In Nemesi lo scrittore di Newark ci parla dell'ineluttabilità del Destino, di quello che accade quando le nostre aspirazioni si scontrano con la vita, del senso di colpa, del confronto con il divino.
Non c'è lieto fine in questo romanzo e non potrebbe essere altrimenti. Le cose vanno come devono andare, quando la moneta che ora ondeggia nell'aria ricadrà a terra, dirà testa o croce e qualsiasi tentativo noi si possa fare per influenzarne il responso risulterà vano.
Un libro scritto con una prosa chiara, quasi chirurgica, meno emotiva rispetto ad altri romanzi. Un percorso che per certi versi mi ha ricordato quello di Delillo (fatte salve le evidenti differenze anche stilistiche). Entrambi dopo aver raggiunto il vertice più alto della loro produzione letteraria (penso a Patrimonio ed a Underworld) hanno progressivamente modificato lo stile che si è fatto più lineare, “asciutto”, senza perdere nulla in efficacia ma anzi riuscendo a mettere meglio a fuoco l'oggetto della loro indagine (penso a Body Art e Punto Omega per Delillo e a Everyman, Indignazione e Nemesi per Roth, non avendo ancora letto l'Umiliazione).
Viene da pensare a quello che avrebbero potuto fare David Foster Wallace e Bolaño, ma questa è un'altra storia...

sabato 2 febbraio 2013

Lo stato delle cose


Un romanzo sul mestiere di vivere, sul tentativo di costruirsi una filosofia, un sistema che permetta di andare avanti tenendo insieme i pezzi del passato e quelli del presente. Un libro che che parla di un uomo che semplicemente cerca, a suo modo, di “mettere a posto lo cose” (mi sembra la traduzione più precisa del titolo originale). 
Hemingway diceva che la cosa più difficile che ci sia al mondo è scrivere una prosa assolutamente onesta sugli esseri umani. Ecco, con questo romanzo Richard Ford c'è riuscito perfettamente.
Capolavoro.

domenica 27 gennaio 2013

L'arte di vivere in difesa


Non mi ha convinto. All'inizio sembra il classico romanzo di formazione: il campus, il baseball, un ragazzo ancora inconsapevole delle sue eccezionali capacità nello sport, l'amico che lo guida nel processo di crescita. Piano piano si trasforma in romanzo a più voci ed entrano in gioco anche altri temi (l'amore, etero ed omosessuale, l'amicizia, i sogni, le speranze e le ambizioni che caratterizzano il passaggio verso l'età adulta) che l'autore mostra di dominare con mestiere, grazie ad una trama scorrevole ed avvincente.
E allora qual'è il problema? Che sembra la sceneggiatura di un film, che cattura l'attenzione ma rimane in superficie, senza approfondire più di tanto.
Un libro piacevole, che si legge volentieri e poi si dimentica.