mercoledì 20 febbraio 2013
domenica 17 febbraio 2013
Sofia si veste sempre di nero
Dieci racconti che tratteggiano la figura di Sofia, ragazza “difficile”, indipendente come un gatto, che sfugge per tutto il libro, più brava a troncare rapporti che a costruirli.
I più ispirati mi sono sembrati i primi, quelli dove Sofia è prima bambina e poi ragazza, nei quali Cognetti mostra una buona confidenza con il complicato universo degli adolescenti, i successivi invece mostrano un po' la corda, sarà perché la trama sembra già vista troppe volte (famiglia borghese, madre casalinga e depressa, padre ingegnere all'Alfa Romeo, amante-munito, zia contestatrice e rivoluzionaria...), sarà perché dovendosi incastrare obbligatoriamente in un mosaico finiscono per perdere in spontaneità e risultano abbastanza prevedibili.
In conclusione: avevo grandi aspettative per questo libro che sono state confermate solo parzialmente. Peccato, perché seguo il blog di Cognetti e perché il racconto come genere letterario sembra aver perso parecchio smalto, almeno in Italia, ed avrebbe bisogno di qualcuno in grado di ridargli un po' di vigore.
sabato 9 febbraio 2013
Nemesi
Ultimo romanzo di Phil Roth e passo
d'addio di gran classe.
In Nemesi lo scrittore di Newark ci
parla dell'ineluttabilità del Destino, di quello che accade quando
le nostre aspirazioni si scontrano con la vita, del senso di colpa,
del confronto con il divino.
Non c'è lieto fine in questo romanzo e
non potrebbe essere altrimenti. Le cose vanno come devono andare,
quando la moneta che ora ondeggia nell'aria ricadrà a terra, dirà
testa o croce e qualsiasi tentativo noi si possa fare per
influenzarne il responso risulterà vano.
Un libro scritto con una prosa chiara, quasi chirurgica, meno emotiva rispetto ad altri romanzi. Un
percorso che per certi versi mi ha ricordato quello di Delillo (fatte
salve le evidenti differenze anche stilistiche). Entrambi dopo aver
raggiunto il vertice più alto della loro produzione letteraria
(penso a Patrimonio ed a Underworld) hanno progressivamente
modificato lo stile che si è fatto più lineare, “asciutto”,
senza perdere nulla in efficacia ma anzi riuscendo a mettere meglio a fuoco l'oggetto della loro indagine (penso a Body Art e Punto Omega per
Delillo e a Everyman, Indignazione e Nemesi per Roth, non avendo
ancora letto l'Umiliazione).
Viene da pensare a quello che avrebbero
potuto fare David Foster Wallace e Bolaño,
ma questa è un'altra storia...
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Phil Roth
sabato 2 febbraio 2013
Lo stato delle cose
Un
romanzo sul mestiere di vivere, sul tentativo di costruirsi una
filosofia, un sistema che permetta di andare avanti tenendo insieme i
pezzi del passato e quelli del presente. Un libro che che parla di un
uomo che semplicemente cerca, a suo modo, di “mettere a posto lo
cose” (mi sembra la traduzione più precisa del titolo originale).
Hemingway diceva che la cosa più difficile che ci sia al mondo è scrivere una prosa assolutamente onesta sugli esseri umani. Ecco, con questo romanzo Richard Ford c'è riuscito perfettamente.
Capolavoro.
Hemingway diceva che la cosa più difficile che ci sia al mondo è scrivere una prosa assolutamente onesta sugli esseri umani. Ecco, con questo romanzo Richard Ford c'è riuscito perfettamente.
Capolavoro.
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Richard Ford
domenica 27 gennaio 2013
L'arte di vivere in difesa
Non mi ha convinto.
All'inizio sembra il classico romanzo di formazione: il campus, il
baseball, un ragazzo ancora inconsapevole delle sue eccezionali
capacità nello sport, l'amico che lo guida nel processo di crescita.
Piano piano si trasforma in romanzo a più voci ed entrano in gioco
anche altri temi (l'amore, etero ed omosessuale, l'amicizia, i sogni,
le speranze e le ambizioni che caratterizzano il passaggio verso
l'età adulta) che l'autore mostra di dominare con mestiere, grazie
ad una trama scorrevole ed avvincente.
E allora qual'è il
problema? Che sembra la sceneggiatura di un film, che cattura
l'attenzione ma rimane in superficie, senza approfondire più di
tanto.
Un libro piacevole, che
si legge volentieri e poi si dimentica.
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