sabato 5 dicembre 2020
Una tomba per Boris Davidovič – Danilo Kiš
domenica 22 novembre 2020
Brevemente risplendiamo sulla terra – Ocean Vuong
Non ti sto raccontando una storia ma piuttosto un naufragio, i pezzi galleggiano, finalmente leggibili.
Utilizzando una scrittura "musicale",
a tratti poetica, con la quale costruisce un romanzo per immagini nel quale non
manca un uso sapiente delle metafore, l'autore
affronta infatti una serie di riflessioni che spaziano dall'identità
culturale e sessuale del protagonista al rapporto con la madre, dalla Bellezza
ai modi ed alle difficoltà di amare, senza trascurare la continua attenzione
all'importanza del linguaggio.
Un libro sul tentativo di essere
felici, un'opera prima decisamente convincente di un autore che sembra avere molto
da dire e soprattutto di sapere come dirlo.
domenica 15 novembre 2020
Rapporto al greco – Nikos Katantzakis
Arriva fin dove non puoi.
Una ricerca costante, un'ascesa
continua lungo la scala che porta alla Verità, trovando lungo il percorso
compagni di viaggio quanto mai eterogenei ma che rispondono ai nomi di Omero,
Cristo, Dante, Bergson, Nietzsche, Buddha, Lenin, san Francesco e Zorba.
Un viaggio il cui primum movens è
il desiderio di libertà: dapprima dai Turchi che occupavano Creta e successivamente
dall'ignoranza, dalle false idee e dai falsi idoli. Essere libero e poi essere
santo, inteso nel senso di porsi un obbiettivo alto da perseguire, non tanto
per raggiungerlo "ma per non smettere di salire. Solo così la vita
acquista solidità e unità".
La scoperta della bellezza e della
sete di apprendimento per nutrire lo spirito sono altre tappe del percorso di
crescita dello scrittore greco, destinate a essere superate negli anni
dell'Università dallo sbocciare di una furia iconoclasta: la sfida a Dio per
ergersi a creatore del proprio mondo avendo sempre come stella polare la
ricerca dell'armonia, la tensione verso il "punto fermo del mondo che
ruota" (per dirla con le parole di T.S. Eliot), il luogo in cui si
conciliano gli opposti a cominciare dalle diadi ragione/sentimento e
carne/spirito.
L'ingresso nell'età adulta segna
una nuova fase nella ricerca dello scrittore greco, quella della
responsabilità. Responsabilità di cercare un scopo e poi perseguirlo: la
ricerca e insieme la lotta con Dio tra il monte Athos, Gerusalemme, il monte
Sinai e il deserto; l'incontro con l'abisso e la scoperta dell'incapacità di
andare oltre il proprio limite, come invece avevano fatto il Cristo e il Buddha
riuscendo a dominare il loro caos interiore. E poi Nieztsche, "il profeta
nemico di Dio", dal quale impara a diffidare delle teorie e ad evitare le
scorciatoie, il Buddha che gli indica la strada della pietà e della
condivisione del proprio destino con quello del mondo e ancora, in
contrapposizione al saggio orientale, Lenin, che gli offre una nuova
prospettiva per provare a rispondere ai bisogni dell'uomo.
Un percorso tortuoso, che procede
a volte per analogie e a volte per contrapposizioni ma sempre con l'imperativo
di non fermarsi ai traguardi parziali ma di ripartire ogni volta ala ricerca di
un nuovo obbiettivo, sapendo che il maestro in grado di indicare la via può
celarsi dove meno ci se lo aspetta. È il caso di Zorba, l'ultimo del compagni
di viaggio dello scrittore cretese, un greco di mezz'età che possiede
spontaneità, vitalità e leggerezza, doti che mancano a Kazantzakis e che gli impediscono di vivere
giorno per giorno.
sabato 31 ottobre 2020
Distanza di sicurezza – Samanta Schweblin
Test di Rorschach
La distanza di sicurezza è lo spazio che le madri considerano sia sufficiente a tenere a bada i loro figli. "Cercano di anticipare quello che può succedere, con la famosa distanza di sicurezza." – dice uno dei protagonisti del libro – "È perché, presto o tardi, qualcosa di terribile succede. Ma non vi accorgete della cosa più importante." Distanza di sicurezza è la storia della contaminazione del bambino e del rituale magico al quale la madre l'ha sottoposto per salvarlo, al prezzo però di averlo indietro diverso, con l'anima scissa, migrata da un'altra parte.
Un libro diverso, pervaso da un senso di inquietudine costante. Una trama originale, attenta a non dare punti di appoggio al lettore per stanarlo dalla comoda realtà e portarlo in un territorio privo di certezze, solo con le sue domande destinate a rimanere senza risposta.
Con Distanza di sicurezza, Samanta Schweblin sostituisce le parole
alle macchie e realizza un sorprendente test di Rorschach in chiave narrativa.
Al lettore il compito di cimentarsi con le suggestioni della scrittrice
argentina e con i fantasmi del suo subconscio.
domenica 25 ottobre 2020
Le palme selvagge – William Faukner
Due storie raccontate in parallelo e che trattano due vicende lontanissime una dall'altra: Palme selvagge e Il vecchio.
La prima narra le vicende di due
amanti adulterini che cercano di vivere la loro relazione fuori dalle
convenzioni, dal denaro e dai luoghi comuni della società, consapevoli di
combattere una battaglia persa in partenza perché, come dice Charlotte,
"naturalmente non posiamo batterli, naturalmente noi siamo
condannati."
La seconda è la storia di un
carcerato al quale durante un'inondazione del Mississippi viene affidato
l'incarico di salvare dalle acque una donna incinta e che rifiuterà l'occasione
di evadere per portare a termine il suo compito "cercando soltanto di
mantenere a galla la barca finché poteva". È il racconto di un uomo che
"voleva così poco. Non voleva nulla per sé. Voleva soltanto liberarsi
della donna, di quel ventre, e stava cercando di farlo nella maniera giusta,
non per se stesso, ma per lei".
Sono due storie dure, cupe, senza
lieto fine, nelle quali assistiamo all' inesorabile scivolare dei protagonisti
dentro alle loro vite seppure in maniera difforme: ne Le palme selvagge lottando, invano, per sottrarsi al destino e ne Il vecchio rinunciando in partenza a
combattere.
Con un ricorso frequente al flusso
di coscienza, ai periodi lunghi e al cambiamento dei punti di vista, l'autore
disegna atmosfere cupe che incombono sui personaggi e danno un senso di
inevitabilità alla loro sconfitta. La penna di Faulkner scruta nell'animo di
protagonisti e figure minori con abilità dostoevskijana restituendoci una serie
di caratteri quanto mai complessi e intriganti e indagando con la stessa
lucidità del maestro russo la crisi dell'uomo all'interno della crisi della
società, utilizzando la Natura, a tratti ostile, a tratti indifferente ma mai
partecipe delle sofferenze dei personaggi per sottolineare la durezza delle
loro vite.
I due racconti sembrano scritti
uno in antitesi all'altro: se nel primo si parla di due persone che cercano di
fuggire dalla società, nel secondo c'è un carcerato che lotta per tornare
indietro, se i due amanti infrangono le leggi, il detenuto cerca di
rispettarle, se gli adulteri cercano l'amore, il carcerato lo rifiuta dopo
essere stato scottato… eppure le analogie sono molte di più delle
contraddizioni e Faulkner è il solito pianista che gioca con i tasti evitando
la cacofonia e riuscendo a tirar fuori una sinfonia da suoni che sembrano
contrastanti.
Quello che accomuna i due protagonisti
è la voglia di rispondere solo al senso di responsabilità verso se stessi e non
al sentire comune, un andare contro corrente che finiranno per pagare in prima
persona. Ciò che alla fine rimane a Harry e al vecchio carcerato sarà solo il ricordo,
l'unico spazio nel quale immaginare di sentirsi liberi per dare un senso alla
loro sconfitta.