sabato 25 agosto 2012

Il senso ordinario delle cose


Cadute le foglie, torniamo
Al senso ordinario delle cose. E' come se
Avessimo esaurito l'immaginazione,
Inanimi in un sapere inerte.

E' difficile persino scegliere l'aggettivo
Per quanto freddo e vacuo, questa tristezza senza causa.
La grande struttura è diventata una casa modesta.
Nessun turbante percorre i pavimenti immiseriti.

La serra ha più che mai bisogni di una riverniciatura.
Il comignolo ha cinquant'anni e pende da una parte.
Uno sforzo fantasioso è fallito, una ripetizione
Nella ripetitività di uomini e mosche.

Eppure l'assenza dell'immaginazione doveva
Essa stessa essere immaginata. La grande vasca,
Il suo senso ordinario, senza riflessi, foglie,
Fango, acqua come vetro sporco, espressione di un certo

Silenzio, il silenzio di un topo uscito a vedere,
La grande vasca e la rovina delle ninfee, tutto ciò
Doveva essere immaginato come una conoscenza inevitabile,
Imposta, come impone una necessità.

[Wallace Stevens: "Il mondo come meditazione"]

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