sabato 7 marzo 2020

La parte inventata – Rodrigo Fresán



Il romanzo ai tempi di Internet

L'Epoca del Grande Disordine (sociale, politico, individuale) ha finalmente trovato il suo degno cantore, o se non altro una delle voci in grado di rappresentarla.
La parte inventata è un libro sorprendente, che incarna alla perfezione la confusione dei nostri tempi e Rodrigo Fresán è un moderno epigono di Macedonio Fernández, nonostante il suo riferimento letterario sia soprattutto nordamericano (e da questo punto di vista l'influenza di John Barth sembra quella preponderante).
La parte inventata è un libro che rappresenta l'evoluzione del romanzo ai tempi di Internet, nonostante l'autore non faccia altro che denigrare e-reader e cultura prêt-à-porter e l'umanità del ventesimo secolo in genere e la scrittura di Fresán ricorda la navigazione in rete, quello che succede quando cercando una notizia si finisce per googlare da un argomento ad un altro. C'è un tema di fondo sul quale si innestano un sacco di divagazioni, ognuna delle quali è il potenziale germe da cui potrebbero nascere altre mille storie.
In una sorta di delirio allucinatorio ci si muove tra meta-letterario (molto, molto meta…) ed ipertestuale, con un alternarsi di cultura pop ed "alta" tra richiami musicali (Bob Dylan, Pink Floyd, i Kinks), filmografici (2001, Odissea nello spazio) e letterari (Burroughs, Updike e soprattutto F.S. Fitzgerald); un delirio dove tutto è metafora e una narrazione nella quale si intersecano digressioni continue e generi letterari diversi, biji, ricordi, interviste, wikipedia...
Impossibile riuscire a seguire tutte le linee della storia: c'è, come detto, la critica ad una società egocentrica, autoreferenziale e superficiale che va di corsa e non sembra più aver tempo per l'approfondimento e la riflessione, c'è una riflessione sui legami e sulla loro rottura, ma soprattutto sulla scrittura, sul ruolo dello scrittore e della letteratura che dovrebbero privilegiare la parte inventata su quella reale.
"La parte inventata che non è, mai, la parte disonesta, anzi, è la parte che trasforma davvero qualcosa che è semplicemente accaduto in qualcosa così come doveva accadere. Qualcosa (tutto quel che verrà, il resto della sua vita, sorgerà da lì e da allora, proprio da questo esatto momento) di molto più autentico e pregiato e puro della semplice e volgare e spesso così poco spiritosa e approssimativa verità."

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