La parte razionale e quella
emotiva che si confrontano in Törless, allievo di un collegio nel quale vengono
educati i rampolli delle migliori famiglie del paese, rappresentano spinte che
vanno in direzioni diverse, creando una tensione continua difficilmente
componibile che lo spinge sempre più dentro a quel mistero sul quale vorrebbe far
luce.
La rottura con un giovane amico
(il principe) che Törless giudica troppo
sensibile, lo porta a cercare la compagnia di Beineberg e Reiting, giovani di
buona famiglia ma "sovente scatenati e selvaggi". Il suo tentativo di
cercare una bussola nel mondo dei sentimenti è un procedere al buio, attratto
soprattutto dai contrasti, così il desiderio di conoscere la violenza è la logica
conseguenza della sua fuga dal sentimentalismo. Törless si trova ancora in una
fase "esperienziale" e nella ricerca di materiali sui quali appuntare
le sue riflessioni finisce per scontrarsi anche con concetti più grandi di lui
come quelli che si nascondono dietro ai principi filosofici di Kant o nello
studio della matematica.
Musil descrive con Törless il
percorso di formazione di una coscienza, un viaggio alla ricerca dell'identità
che finisce per essere un'immersione negli abissi dell'Io, in quei mari
profondi dove albergano anche impulsi primordiali coni quali il protagonista
del libro non è preparato a confrontarsi. Parlo del desiderio sessuale, del
quale Törless intuisce la forza dirompente e la capacità di mandare all'aria
tutte le sue costruzioni ma che non è in grado di dominare. La conquista della
consapevolezza del sé è una meta ancora lontana, una lucina fioca che si
intravede all'uscita di quel labirinto nel quale Törless si muove goffamente,
tra porte che aprono verso nuove possibilità e vicoli ciechi che non portano da
nessuna parte. Ovvio che ad attrarlo siano soprattutto le zone più buie
dell'animo umano, quelle che nascondono pulsioni ed istinti che a un momento
all'altro possono trasformarsi in esplosioni violente ed incontrollabili. Il
mal definito interesse sessuale nei confronti di Basini, diventa così per Törless
un modo di indagare su se stesso, finendo in un territorio quasi di alterazione
psichica, uno stato quasi febbrile nel quale i confini tra cose e pensieri si
sfumano.
"Törless non conosceva un nome per nessuna di quelle emozioni, né sapeva cosa celassero, ma proprio in ciò risiedeva l'inebriante seduzione. Egli non riconosceva più se stesso; e proprio per questo la sua voluttà cresceva fino a diventare selvaggia, sprezzante dissolutezza, come quando in una festa galante le luci vengono spente d'un tratto e nessuno sa chi sta attirando al suolo e coprendo di baci."
Links
http://courses.washington.edu/freudlit/Musil.Notes.html
https://das-kabarett.blogspot.com/2014/04/robert-musil-i-turbamenti-del-giovane.html
https://www.letteratour.it/recensioni/musil-turbamenti-giovane-torless.asp
https://www.lintellettualedissidente.it/controcultura/letteratura/i-turbamenti-allievo-torless/
https://imalpensanti.it/2017/01/turbamenti-del-giovane-torless-fascino-ed-angoscia/
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